Arnaud Démare contro l’uso di alcune sostanze: “Non tutto il gruppo si comporta allo stesso modo”
Arnaud Démare si mostra perplesso su un gruppo a due velocità. Non parla di doping, tenendosi ben lontano dall’usare questa parola comprendendo anche bene la differenza, ma il dito in particolare è puntato sui chetoni (sostanza usata da alcune squadre malgrado l’UCI ne sconsigli l’uso) e, più in generale, su una serie di prodotti per i quali c’è dibattito e disaccordo tra le varie squadre. Il risultato è che alcuni ne fanno uso e altri no, creando una situazione di dubbio e perplessità in molti (corridori e non). Tra questi proprio il francese, tra i dominatori delle volate nel 2020 ma reduce da una stagione tra le peggiori della sua carriera, nella quale ha ottenuto nove successi, ma con la sola Parigi – Tours come risultato di spicco, fallendo invece gli altri grandi appuntamenti, partendo dal Tour de France.
“Molti la pensano come me – spiega in una intervista a Le Parisien, a margine della presentazione del suo libro ‘Un anno nella mia routa’, nel quale racconta il suo quotidiano durante una stagione di certo non delle più brillanti per lui – Trovare qualcuno più forte di te fa parte del gioco, ma quest’anno, sin dalla Parigi-Nizza ho notato che c’era un ritmo infernale. In un solo anno c’è stata una accelerazione notevole”.
Considerazioni che non mancano anche di ricordare quanto emerso nelle scorse settimane in seguito ad alcuni esami effettuati su capelli di corridori di una squadra che ha partecipato ad una corsa francese di tre settimane, nei quali erano state trovate tracce di Tizanidina. “Mi faccio domande sul gruppo, ma non faccio che dire quello che molte persone vedono – Non tutti hanno le stesse restrizioni riguardo alcuni prodotti come i chetoni. Io faccio parte di una squadra che, come anche altre, ha preso alcuni impegni. Ma non tutto il gruppo si comporta come noi…”
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